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Archive for the ‘Attualità’ Category

2 marzo, ore 14,44.

Se avesse anche solo sfiorato la Terra, l’impatto avrebbe avuto la potenza di 1000 bombe atomiche. E, per fortuna (è proprio il caso di dirlo), non l’ha fatto. Si è fermato a circa 70.000 km da noi. Distanza che nello spazio è davvero irrisoria.

L’asteroide 2009DD45 (40 metri di diametro) è quel puntino che si trova inizialmente vicino al bordo destro dell’immagine e si sposta verso sinistra, diagonalmente. Un viaggio suggestivo, anche se un po’ troppo imprevedibile.


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Esercitazione logico – matematica

Risolvere la seguente proporzione:

Confindustria sta a corvo come sviluppo economico sta a ?

…Scajella

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Era scritto nella sua storia. Veterano della lotta contro l’apartheid,
per anni in carcere con Nelson Mandela, vice e
delfino di Thabo Mbeki, poi, sui acerrimo nemico,
Jacob Zuma oggi è a un passo dal ricoprire la carica
di presidente del Sudafrica.
È una diffusa legge della storia politica: lo scandalo giudiziario.
Quattro anni fa, prima venne accusato di corruzione, poi, di stupro ai danni di una donna sieropositiva.
È un’intrigante contraddizione della storia: nel 2005 tutti i giornali del Paese titolavano:“Jacob Zuma è politicamente morto”.
È una storia amara che si ripete: il tribunale lo ha prosciolto
entrambe le volte. Il suo partito, a proposito dell’accusa di corruzione, aveva annunciato che non era “nell’interesse del paese che l’inchiesta proseguisse”.
È la storia che lo insegna: la politica è comunicazione.
Popolare e populista, Zuma sa far amare i suoi eccessi.
Ai sudafricani piace che abbia 17 figli da 11 donne diverse.
Forse non ricordano il caso della moglie Kate.
Quella che si uccise lasciando un biglietto con scritto : “24 anni di inferno”.
Al suo fianco.

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Come cambia la città, come cambiano i navigli, come cambiano le attività. Servizio realizzato insieme a Marika Dell’Acqua, Francesca Pelucchi e Iacopo Guglielmo Radaelli.

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Era una mattina di autunno quando, nell’etere incantato del regno di Raiot, scoppiò la guerra di successione. Le due fazioni dei potenti collaboratori del re, da secoli in pace, si contesero la scelta del
guardiano, a cui spettava controllare che nessuno, suddito o padrone, osasse dir male del regno.
Si narra che per tradizione, a nominare il controllor della parola,
dovesse essere il gruppo meno numeroso.
Quel giorno, i Questori Morali erano in minoranza rispetto ai
Paladini neri. Toccò quindi ai primi, guidati dal cantastorie Doppiavù,
fare un nome: fu quello di Orlando, impavido condottiero.
Ma i Paladini Neri si opposero: non vedevano di buon occhio il suo scudiero, Tonino, che una volta sorprese alcuni loro amici con
le mani in un cesto di mele altrui e non seppe tenere la bocca chiusa.
Fu così che le donne, il Cavalier e i suoi promiscui amori dichiararono battaglia ai Questori. E Raiot conobbe il male, la meschinità
della strategia bellica, i tradimenti: Orlando, furioso, andò dai suoi, sguainò la spada e, tremante, chiese: “Chi è con me?”.
Gli amici alzarono le mani. Lui li contò. Ne mancavano due.
La lotta era impari ma il dottor Vinavillari non sapeva
con chi schierarsi.  Decise allora che sarebbe stato lui a salvare
la sorte di dialoghi e libertà. Nel momento di maggior efferatezza,
approfittò della distrazione dei combattenti per ipnotizzarli con un sortilegio. Era un epatologo, ma non appena si incollò alla poltrona,
venne il mal di fegato a tutti.
Presto impose la sua autorità. Si nominò presidente del consiglio dei guardiani, di cui era l’unico componente. Iniziò a farsi domande,
a darsi una volta ragione, un’altra torto. Impazzì.
Un giorno Tonino incontrò il Cavaliere. Bastò uno sguardo
per capire quanto male aveva causato la loro ostinazione,
per avere la conferma di essersi segretamente intesi.
Ci vollero giorni prima che la colla cedesse alla forza dei due
e Vinavillari  fosse scagliato fuori dall’etere con tutta la poltrona.
Ogni favola ha il suo lieto fine.
È nella realtà che sono Zavoli amari.

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Reportage fotografico sui mercati popolari a Palermo. Sulla loro storia, le loro tradizioni. Quelle che pian piano scompaiono e quelle che restisono. Ancora oggi. Realizzato da me insieme al mio compagno e amico Manfredi Lamartina

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Prepararsi al tracollo

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casa_stjosephSegnalo questo appello  per tentare di fermare la proposta della Lega
 di abolire le cure primarie ed essenziali agli immigrati sprovvisti di
 permesso di soggiorno, compresi i bambini.
Ad Ottobre, in Commissione Affari Costituzionali il partito del Carroccio ha presentato un emendamento che prevede l’abolizione del comma 5 dell’art 35 
del Testo Unico sull’immigrazione che afferma: “l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.

 

Per saperne di più e firmare l’appello : http://appelli.arcoiris.tv/salute

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Ci risiamo!

Nel mettere a punto una manovra anti – crisi chi non inizierebbe a tagliare tutto ciò che passa sotto l’etichetta di “non necessario”? E La pay tv, cioè Sky, sicuramente non è un bene di prima necessità. Allora va pur cercata la ragione di questa acida polemica generalizzata e anche un po’ Sky – zofrenica. Il motivo deriva da un fatticino non poco trascurabile. Che a disporre del provvedimento sia stato un signore che è al contempo presidente del consiglio e proprietario di reti televisive. Si ritorna ai vecchi santi, ragazzi. Il conflitto di interessi di Silvio Berlusconi è come una ciste pronta ad esplodere ad ogni sua mossa. Se al governo oggi ci fosse stato Prodi la decisione di raddoppiare l’Iva probabilmente sarebbe già una realtà. Ma le reazioni sarebbero state le medesime?
Di abbonati indignati se ne conterebbero non pochi, è vero, ma probabilmente non sarebbe stata un’impresa trovare da qualche parte due righe che raccontassero cosa altro prevede il pacchetto anti – crisi. Magari con qualche dettaglio. Posso capire che Silvio si infuri ma è il prezzo da pagare per aver concentrato troppo potere in due manine.

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Election night. Francesca, Micaela, Edoardo, Viviana, Cecilia e Marika hanno vissuto il magic moment con la redazione del Corriere della Sera (Milano, via Solferino). Manfredi e Mariano seguivano l’andamento delle elezioni dalla sede milanese del Pd mentre Luca, Marco e Pietro erano a La Banque, per una festa organizzata dal Consolato Americano.

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